Informazioni sul sito

Venezia e i suoi linguaggi

Mi chiamo Smahtana Ledrana..umphff
Mi chiamo Sthamana Ladrena..
Il mio computer si prende gioco di me!
Quindi adesso con calma cercherò di distrarlo e di prendere possesso della situazione.
Ecco….. Adesso!

Mi chiamo Samantha Lenarda e il mio computer ostacola le mie doti creative, confonde appositamente le lettere sulla tastiera affinchè gli errori si moltiplichino nel compilare questa mia presentazione.
Sì lo so, non ci sono errori qui, perché lo convinco ad usare il correttore automatico sulle inesattezze che lui stesso provoca. Ed è facile convincerlo: odia fare brutte figure!
Dunque dicevo.. Non molto tempo fa sono stata convinta a spingermi nel mirabolante mondo di internet attraverso un sito che fosse tutto mio. Senza motivazioni apparenti.
Ma perché un sito mio?

Perché ritengo che sia un luogo, appunto, atto a contenere progetti, elaborazioni e proposte che possano risultare utili a chi lo visita.
Questo spazio sarà ricettore e divulgatore di ciò che interessa il mio campo specifico: Venezia e i suoi linguaggi.
Una città si esprime innanzitutto attraverso una lingua comune tradizionale, il proprio dialetto che si tramanda di generazione in generazione oralmente. Io ho avuto la fortuna e l’ardire di collaborare alla stesura di un dizionario sul lessico e sulla grammatica veneta cercando di fotografare un segmento di tempo nel tentativo di innalzare una parlata che si evolve e si consuma in una lingua che può essere consultata.

Ma oltre al dialetto, che è l’espressione più immediata, una città parla di sé anche attraverso la musica popolare, riproducendo i suoni e i canti da lavoro, le conte dei giochi dei bambini ad esempio e tanti altri sono i modi di raccontarsi di Venezia esplorati da molti ma non ancora venuti alla luce in un unico posto consultabile da tutti.
Per questo ho sempre pensato che fosse utile creare un luogo in cui questi linguaggi potessero incontrarsi e confrontarsi, un luogo unico in cui unificare le espressioni di una città, la mia.
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